È da un po’ di tempo che mi ronza in testa di scrivere riguardo questo argomento.  Mi sono decisa poco fa, leggendo l’ennesima lezione di Leadership per i Manager di oggi, gentilmente offerta da Trono di Spade.  In precedenza, i consigli sono arrivati da altre serie TV, come The Walking Dead e Lost.

Respiro Leadership da quando ero piccola, vedevo mio babbo al lavoro nel periodo estivo, quando lo accompagnavo al lavoro e mi davano l’importante compito di archiviare i documenti, di fare il caffè e di fare qualche disegno da mettere sotto il vetro della sua scrivania.  I ricordi più belli sono legati al odore del olio bruciato delle macchine, ancora oggi mi emoziono entrando nelle aziende metalmeccaniche.

Si trattava di una piccola realtà, ma lì dentro ho imparato (senza volerlo) le basi della Leadership secondo me: Esempio, Rispetto e Buon Senso.

Non mi dilungherò sulle prime due, perché penso sia scontato. Mi limiterò a dire solo qualche parola su queste per poi occuparmi del Buon Senso.

Esempio

Dare l’esempio significa dare più importanza ai fatti che alle parole.  Se chiedo agli altri di lavorare duramente, io devo farlo per primo.

Lui arrivava sempre presto, ed era l’ultimo ad andare via.  Se si doveva lavorare il sabato mattina, anche lui era lì con gli operai.

“Un grammo di buon esempio vale più di un quintale di parole.” – San Francesco di Sales”

Rispetto

Rispettare l’altro, capire la sua posizione, le sue necessità e soprattutto non fare a l’altro quello che non vorrei fosse fatto a me. Banale?  Può darsi, ma non scontato. Qui si parla di empatia, di capire il punto di vista dell’altro.

Non c’erano differenze nel suo modo di trattare le persone, il titolo o la classe sociale non sono mai stati importanti. Eravamo tutti una grande famiglia, si scherzava, si mangiava asado e si compravano i pneumatici per l’operaio in difficoltà. Ma al momento di far sì che le cose venissero fatte, la serietà si faceva presente e si ottenevano i risultati.

“Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.” – Dalai Lama

Buon Senso

Eccoci. Per prima cosa, mettiamo in chiaro cosa intendo con queste due parole:

Capacità naturale, istintiva, di giudicare rettamente, soprattutto in vista delle necessità pratiche. (Definizione di Treccani)

Dalla definizione si apprende che si tratta di una capacità naturale, che tutti dovremmo avere, ma che forse è rimasta nascosta impolverata e poco allenata.  Molte volte, ci perdiamo in teorie strampalate, è perdiamo di vista l’aspetto più semplice e pratico con il quale possiamo risolvere una situazione.  Ci ostiniamo a mettere in atto il processo indicato dal libro X, senza capire come possiamo adattare quella teoria alla nostra realtà. I libri e la formazione, ci danno dei dati che poi dobbiamo interpretare e adattare alla realtà nella quale ci troviamo; non possono essere applicati così come c’è li hanno spiegati.  Ecco dove il Buon Senso fa la sua bella figura: in base al nostro know how, osserviamo la realtà e applichiamo la soluzione più pratica in base alla necessità.

La formazione di mio babbo viene dalla scuola tecnica, dal rugby e dagli insegnamenti dei suoi genitori (modenesi doc arrivati in Argentina nel dopoguerra). Non mi ricordo averlo visto mail leggere un libro sulla Leadership. Lui applicava il Buon Senso, cercava di risolvere le situazioni con la praticità; osservava e agiva; e se non ci riusciva ci provava ancora. La determinazione è un aspetto importante dentro il Buon Senso, senza di quella, ti fermeresti al primo intoppo.

Attenzione a non confondere Buon Senso con Senso Comune, il primo è una capacità individuale, mentre il secondo intende l’opinione della maggioranza.  Credo sarete d’accordo con me sul fatto che seguire le masse non sempre è la cosa giusta da fare.

“Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto per paura del senso comune.” – Alessandro Manzoni”

Quindi, alleniamo il nostro Buon Senso, spolveriamo questa bella capacità e cerchiamo di applicarlo nel nostro quotidiano.