Qualche giorno fa, leggevo l’articolo Don’t Let Your Mistakes Go to Waste, che parla della importanza che hanno gli errori, e del motivo per il quale non dobbiamo dimenticarci di loro. Ci sono diversi tipi di errore da tenere in considerazione, ai quali corrisponderà una azione diversa per correggerlo. Sono sicura che, come me, ogni qual volta fate un errore (a seconda della grandezza del errore) vi sentite un po’ male, male o molto male; è normale, a nessuno piace sbagliare. Ma vediamo cosa possiamo fare per prendere quel momento come un momento di crescita.

L’errore ci dona l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti. Henry Ford

  • Errori dovuti al non saper/poter fare. Qui parlo della capacità di svolgere un determinato compito nel modo giusto. Che dipende da diversi fattori: know how, chiarezza di regole e di procedure, strumenti idonei per portare a termine il lavoro, direzione chiara, competenze personali, organizzazione del lavoro, ecc. Come puoi osservare, ci sono alcuni aspetti sui quali posso avere un controllo diretto e posso agire per correggere o modificare i fattori che portano all’errore; su altri dovrò far leva su altre persone, in modo che mi diano gli strumenti necessari per migliorare l’operato. In questo caso, l’obiettivo da raggiungere è quello di mettermi in condizioni di poter svolgere una determinata attività.
  • Errori dovuti alla distrazione. Nella vita caotica che conduciamo oggi, possiamo inciampare in questo tipo di errore molte volte nell’arco della giornata. Dal telefonino mentre guidiamo, al multitasking in ufficio, ci siamo abituati a fare diverse cose allo stesso tempo; il risultato è che diventiamo sempre più Doris… (si! Quella pesciolina di “Alla ricerca di Nemo” che dimenticava tutto). Cosa fare in questo caso? Si tratta di un cambiamento comportamentale, dobbiamo cercare di focalizzare la nostra attenzione su quello che stiamo facendo lasciando da parte tutto il resto. Gestire il tempo in modo migliore, usare un’agenda, imparare a concentrarsi un’altra volta.
  • Errori di sperimentazione. Qui troviamo quegli famosi errori di “chi non rischia non rosica”. Sono quei errori che portano ad acquisire una nuova conoscenza, a renderci padroni di una nuova tecnica. Come quando da piccoli impariamo ad andare in bicicletta… quante ginocchia sbucciate prima di pedalare da soli! Nell’articolo nominato precedentemente, si parla proprio di questo tipo di errore, ed il consiglio è quello di trovare le cause degli errori che abbiamo fatto, per poter imparare da loro. Più che focalizzarci in quello che siamo convinti che vada bene, diamoci la opportunità di fare piccoli sbagli che ci permettano di crescere ed imparare.

Adesso che sappiamo catalogare questi errori, cerchiamo di agire in modo di imparare da loro e correggerli.  Teniamo sempre in mente che:

Imparare dall’errore vuol dire anche valutare l’impatto che può generare su altri e spesso questo non viene tenuto in considerazione (poca capacità di ascolto). Si corregge  l’errore e non si ha il coraggio di comunicarlo per evitare chissà cosa (pregiudizio) e questo può portare a casini più grandi.  Massimo Gozzetti